Il soppalco per aumentare lo spazio abitativo
Realizzare un soppalco nella propria abitazione è la giusta soluzione per chi volesse recuperare parte del proprio appartamento non utilizzato. Dal punto di vista concettuale dunque esso offre la possibilità di aumentare la superficie utile di un appartamento.
Se concettualmente tale procedimento è giusto e attuabile, non sempre la normativa vigente consente la sua realizzazione. I regolamenti sono più o meno restrittivi in quanto in primo piano c’è sempre la salubrità degli ambienti e la effettiva abitabilità nel nuovo spazio realizzato.
Le condizioni per la realizzazione del soppalco
Negli edifici di antica costruzione le stanze hanno un’altezza notevole; se la casa è dunque piccola e i soffitti sono alti possiamo progettare lo sviluppo delle stanze procedendo in verticale. Bisogna tener presente che un soppalco abitabile costituisce un aumento della superficie lorda di pavimento e non sempre questo è possibile.
Infatti, i Regolamenti Edilizi dei Comuni impongono delle indicazioni ben precise in merito, che non solo possono differenziarsi tra di loro ma spesso, nell’ambito di una stessa città, variano a seconda della zona urbanistica e talvolta da un edificio all’altro!
Risulta pertanto impossibile dare delle indicazioni che siano valide ovunque ma è bene fare una panoramica di carattere generale, rimandando poi alla consultazione della normativa specifica del luogo.
Esistono soppalchi fissi o d’arredo removibili all’occorrenza ma per entrambe le tipologie ci si deve rifare ad alcune norme igieniche ed edilizie.
Le informazioni principali che accomunano quasi tutti i regolamenti per la progettazione e realizzazione di un soppalco, sono quelle relative al testo unico delle leggi sanitarie: R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, pubblicato in G.U. n. 186 del 9-8-1934 e le sue successive modifiche con il D.M. 5 Luglio 1975: Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 Giugno 1896 relativamente all’altezza minima e ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali d’abitazione (G.U. n. 190 del 18 Luglio 1975).
Le tipologie di soppalco
Esistono due differenti tipologie di soppalco: quello ancorato a pavimento grazie a una serie di pilastri; quello ancorato alle pareti. Solitamente quest’ultima soluzione è la più consigliata perchè lascia libero e fruibile l’intero spazio sottostante.
Nel caso di soppalco in legno, si dovrà scegliere l’essenza da adoperare per la sua realizzazione. Tra quelle disponibili sul mercato, il pino nordico è una delle migliori sia per le caratteristiche di particolare resistenza, sia per il costo, alla portata di tutte le tasche.
Ma il legno non è l’unica soluzione, in termini di materiali, per la realizzazione di un soppalco. Esistono ad esempio soppalchi misti in legno e muratura e quelli tutti in ferro che ben si adattano a garage e laboratori più che per soluzioni abitative.
Il soppalco misto in legno e muratura ha generalmente una struttura portante in ferro ma le rifiniture possono essere costituite da altri materiali: il pavimento, in questa tipologia di soppalco, può essere anche in piastrelle di cotto o gres porcellanato. Altri accessori del soppalco sono la ringhiera, il corrimano e le scale di accesso.
Fonte: lavorincasa.it